14 August 2016

DEED & FLIRTATION / Riccardo Ambìveri / Saturday 13 and Sunday 14 August 2016 from 2.00 to 6.00 p.m.




English




Riccardo Ambiveri (1993), Flirtation, 2016. Copyright Riccardo Ambìveri.


DEED & FLIRTATION
Riccardo Ambìveri

Saturday 13 and Sunday 14 August 2016 from 2.00 to 6.00 p.m. (free entry)

The public is kindly invited to take part in the performances of the artist RICCARDO AMBÌVERI (1993) on Saturday 13 and Sunday 14 August 2016.

The Leitmotiv that runs through Ambìveri’s performances is a comparative dialogue between the artist and his audience, since the artist is not only the author of his actions with the audience, but also plays the leading role in them. The performer uses his physical presence and bodily interaction to build his rapport with those others who also take part in his action, since the body is treated as a vehicle for expressing and feeling the spirit that is housed within it: to measure up physically to somebody else means to act on his constituent equilibrium, on the Id and on the Ego of the Other.

We often fail to stop and ponder our decisions to a sufficient extent… and the effects they may have on those around us – and, indirectly, on ourselves. Slowing down, observing, joining in and taking part, feeling and reacting, so as to remember that every one of our actions has its implications.

DEED, 2015 is a long durational performance lasting about four hours that relies on audience participation, making it interactive: it is due to take place on Saturday 13 August from 2.00 p.m. to 6.00 p.m..

The action in DEED – whose English-language title intentionally implies an act, an action or a gesture, but it may also mean a legal document of the kind used to transfer the ownership of a piece of land or to create an obligation or a contract, a term that is often juxtaposed with the action of saying something without actually tackling the concomitant facts, as in “between words and deeds'' – takes place at the moment when the performer allows the participant to enter into a restricted space that is reserved for the two of them alone. The invitation is not verbal: the artist waits until his eyes meet those of the participant and he makes a sign to invite him/her to approach. The participant receives a list of adjectives that the performer has to interpret and act out when they are read out loud. Each thing that is said and completed has a consequence of its own and, although it is the performer who stages the action consequent on the adjective, the participant  is also involved in the evolution of the action, becoming directly responsible for what is happening. The performance comes to an end when the participant leaves the restricted space.

FLIRTATION, 2016, is another interactive long durational performance, which will be taking place on Sunday 14 August from 2.0 p.m. to 6.00 p.m..

This performance takes the form of two people meeting while seated at a table – the performer is already sitting there, waiting for a participant, who is informed by word of mouth about what the action consists of: sucking a finger or holding each other close with the respective arms of the hand indicated, until the performer decides to put an end to the action.



Italiano

Riccardo Ambiveri (1993), Deed, 2015. Copyright Riccardo Ambìveri.


DEED & FLIRTATION
Riccardo Ambìveri

Sabato 13 e Domenica 14 agosto 2016 dalle 14:00 alle 18:00 (entrata libera)

Il pubblico è gentilmente invitato a partecipare Sabato 13 e Domenica 14 agosto 2016 alle performance dell’artista RICCARDO AMBÌVERI (1993).

Il filo conduttore che unisce le performance di Ambìveri è il confronto dialogante tra l’autore e il suo pubblico, nella misura in cui l’artista è non solo autore, ma pure protagonista delle sue azioni con il pubblico. Il rapporto del performer con chi compartecipa all'azione si realizza attraverso la presenza fisica e l’interazione corporea, in quanto il corpo viene considerato veicolo di espressione e sentimento dello spirito che li alberga; confrontarsi fisicamente con qualcuno significa agire sull'equilibrio che lo compone, sul Sé e sull'Io dell'Altro.

Spesso non ci soffermiamo sufficientemente sulle nostre decisioni e sugli effetti che esse possono creare su ciò che ci circonda – e, indirettamente, su noi stessi. Rallentare, osservare, compartecipare, sentire, reagire per ricordarsi che ogni nostra azione ha una sua implicazione.

DEED, 2015 è una long durational performance di circa 4 ore che si avvale della partecipazione del pubblico; interattiva, quindi, e verrà eseguita Sabato 13 agosto dalle 14:00 alle 18:00.
L'azione in DEED – che nella sua accezione inglese significa atto, azione, gesta o anche documento legale per effettuare un trasferimento di proprietà o creare un'obbligazione o un contratto; termine spesso contrapposto con l'azione del dire senza effettivamente affrontarsi con i fatti “between words and deeds'' – si attiva nel momento in cui il performer accoglie il partecipante in uno spazio delimitato e riservato solamente a loro due. L'invito non è verbale: l’artista attende di incrociare il suo sguardo con quello del partecipante e con un cenno farlo avvicinare. Il partecipante riceve una lista di aggettivi che se letti ad alta voce, il performer deve impersonare e interpretare. Ogni cosa detta e compiuta ha una sua conseguenza e sebbene sia il performer a mettere in scena l'aggettivo, anche il partecipante viene coinvolto nel susseguirsi dell'azione, divenendo direttamente responsabile di ciò che sta accadendo. La performance si conclude con l'abbandono del partecipante dello spazio circoscritto.

FLIRTATION, 2016, è pure una long durational performance interattiva, che avrà luogo Domenica 14 agosto dalle 14:00 alle 18:00.

Essa si realizza con l’incontro fra due persone sedute a un tavolino – il performer è già seduto in attesa di un partecipante, il quale verrà informato verbalmente su cosa consiste l'azione: ciucciarsi il dito, tenendosi avvinghiati con le rispettive braccia della mano scelta, fino a quando non sarà il performer a decidere di smettere l'azione.

                       

02 August 2016

Testo di Francesca Guffanti per COME CLOSER. IPOTESI PER UNA WUNDERKAMMER DELLE VANITÀ.



VANITAS

Ho ripreso a dipingere
L'ho fatto per cercare di connettermi a quel quid, a quel mistero dell'esistere inteso come fisicità, pensiero ed emotività
Energia vitale
Che per me significa cercare la sostanza pittorica, materica e cromatica di cui siamo fatti noi ed il mondo circostante e di cui sono fatte le nostre visioni
Al di là di quell'arte che, dopo essere stata dichiarata morta, continua a ripetere il suo suicidio (attraverso la musealizzazione, la spettacolarizzazione, idee e concetti sempre più astratti dalla materia greve, l'iperformalizzazione)

Che colore ha l'energia?
Possono due cani essere fatti della stessa terra su cui poggiano?
Come si relaziona la carne all'acqua?
Di cosa è fatto un unicorno?
Perché se uso strumenti non appropriati e casuali, la pittura sembra ancora più curata che se fatta a pennello?
Domande forse stupide che però, a mio avviso, contengono brandelli di verità importanti
Prima di tutto una frammentazione del pensiero che forse non si riunirà mai in un grande sistema, ma che è triste specchio dei tempi
Spesso si vola basso, si sogna poco, non ci si chiede nulla
Eppure io credo che nel piccolo, nell'elencare, in questa frammentazione, ancora si possa trovare un senso
Elencare, ordinare e poi mettere in disordine, allineare e disallineare pensieri ed immagini, correre rischi
La vanitas è ovunque e ci accompagnerà ora e sempre ma così è sempre stato
Ciò non esclude il sogno di poter ancora mettere le ali

Francesca Guffanti, 2016